Archeologia
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  • Abstract

    Dalla prefazione di Massimo Osanna
    Tra i santuari più celebri dell'antichità, l'Asklepieion di Kos non era stato, finora, oggetto di una pubblicazione di ampio respiro che riprendesse in maniera esaustiva, insieme alle strutture e ai manufatti, tutta la ricca documentazione epigrafica e letteraria. La circostanza sorprende ancor più se si pensa che negli ultimi anni le ricerche sul culto del dio e sui suoi luoghi sacri hanno conosciuto una notevole fortuna, come dimostrano, tra i vari lavori, le due ottime monografie di J. Riethmüller e di M. Melfi.
    Consapevole di tale lacuna e della necessità di un'approfondita conoscenza dello straordinario dossier documentario coo, già più di un decennio fa l'Autrice intraprese presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera un progetto di ricerca, destinato a confluire nella sua tesi di specializzazione, la prima tappa di un impegno scientifico consolidatosi nel tempo e sviluppato nell'ambito della dissertazione dottorale svolta presso l'Università di Roma "La Sapienza" e l'Université de Haute Bretagne-Rennes 2.
    Con grande soddisfazione ho letto la monografia e ho accettato l'invito a presentarla, trattandosi di una ricerca che contribuisce a rileggere nel complesso la base documentaria e che, per molti aspetti, presenta nuove proposte di lettura di contesti e articolazioni cultuali. Le ricerche di Elisabetta Interdonato mostrano quanto sia proficuo accostarsi, con competenza e solidità scientifica, anche a un contesto santuariale, come quello coo, frutto di scavi datati e non metodologicamente accorti.
    La rilettura dei documenti restituiti da un santuario antico, considerati con un approccio interdisciplinare - che valuti architettura, decorazioni scultoree, manufatti votivi, iscrizioni e fonti letterarie - porta, immancabilmente, alla scoperta di novità significative, anche laddove il sito sia stato oggetto di scavi in epoche in cui l'attenzione per i contesti era del tutto tralasciata a favore del ricupero di manufatti tipologicamente classificabili e strutture di impatto monumentale.
    Un primo aspetto che si apprezza del lavoro della Autrice è, dunque, l'acribia con cui è stata analizzata e presentata la documentazione architettonica e l'organizzazione dello spazio sacro nella diacronia. Spesso si è proceduto all'elaborazione di labili indizi, non sempre immediatamente decrittabili, ma proprio per questo ignorati o fraintesi nelle ricerche precedenti. Ne viene fuori un quadro rigoroso delle tappe di definizione e trasformazione del santuario e un'opportuna puntualizzazione della cronologia dei vari interventi, a partire dalle fasi originarie del culto, convincentemente retrodatate al V sec. a.C. Ma il lavoro non si ferma qui.
    E' noto quanto sia complesso risalire da un contesto archeologico, fatto di stratigrafie, tecniche murarie e suppellettili, alle azioni che lo hanno determinato e ai protagonisti che sono intervenuti nell'elaborazione degli impianti e delle loro varie trasformazioni. Poi, se quello che va decodificato è un rituale, scandito da norme e regole che possono anche non lasciare tracce fisiche, è assai arduo proporre un quadro coerente e non arbitrario. Fondamentale risulta al riguardo il vaglio consapevole del dossier letterario ed epigrafico e soprattutto la capacità di far dialogare questo con la documentazione archeologica.
    L'Autrice è riuscita anche in questa difficile impresa, ossia nel correlare le azioni e i contesti che iscrizioni e fonti letterarie riportano con quanto la fenomenologia archeologica ha restituito, dimostrando così quanto sia proficua l'analisi corretta, operata da un archeologo, di testimonianze letterarie ed epigrafiche. Solo in questo modo si può procedere alla ricomposizione degli orizzonti del culto, delle scansioni fondamentali di cerimonie e delle loro ambientazioni. Quanto restituito dalla ricerca archeologica è stato quindi analizzato in maniera filologicamente corretta per poi essere inserito nel più ampio panorama del mondo antico e confrontato con quanto restituito da altri siti, nel tentativo di individuare costanti e norme nella articolazione di spazi e strutture.
    Il volume mostra, una volta di più, come per risalire agli aspetti costitutivi di un luogo sacro, alle procedure, ambientazioni e azioni del rito bisogna continuare ad interrogare i manufatti e i contesti, con l'obbiettivo di cogliere significati e funzioni di oggetti e strutture, nonché interrelazioni tra questi e quanto restituito da altri canali informativi.
    Se poi questo lavoro viene condotto da una studiosa di comprovato talento come Elisabetta Interdonato, ne viene fuori un volume che resterà una pietra miliare per lo studio del santuario coo e del culto di Asclepio.

  • Indice

    Premessa
    Prefazione dell'Autore

    PARTE PRIMA

    Capitolo I
    LAsklepieon di Kos: storia degli studi e delle ricerche

    1.1. Le fonti letterarie ed epigrafiche
    1.2. Primi tentativi di individuazione: viaggiatori ed eruditi dell800
    1.3. Emancipazione dalla tradizione: studi epigrafici e filologici
    1.4. La preparazione dello scavo: dalle difficolt burocratiche alle prime ricerche sul campo
    1.5. Individuazione e scoperta dellAsklepieon
    1.6. Il restauro del santuario: tra archeologia e propaganda
    1.7. Le ricerche nellisola e in citt

    Capitolo II
    Larchitettura del santuario

    2.1. Lo sviluppo cronologico
    2.1.1. Il V e il IV secolo a.C.
    2.1.2. La monumentalizzazione del III secolo a.C.
    2.1.3. Le trasformazioni architettoniche del II secolo a.C.
    2.1.4. Dalla tarda et repubblicana allet giulio-claudia
    2.1.5. Let flavia
    2.1.6. Let traianea e let adrianea
    2.1.7. Dallet antonina allinizio del III secolo d.C.
    2.1.8. Let tardo-antica: abbandono del santuario e trasformazioni funzionali
    2.2. Interpretazione delle strutture e organizzazione spaziale del santuario
    2.2.1. I templi
    2.2.2.Levoluzione architettonica e i percorsi rituali: dallingresso alla guarigione. Lacqua, il sogno, la medicina
    2.2.3. I luoghi della celebrazione: statue, donari, monumenti votivi

    Capitolo III
    La decorazione scultorea del santuario

    3.1. Gli apparati decorativi degli edifici cultuali
    3.1.1. Il tempio B
    3.1.2. Il tempio A
    3.1.3. Il tempio C
    3.1.4. Il naskos di C. Stertinius Xnophon
    3.2. Le statue onorarie
    3.3. La decorazione scultorea dellaltare
    3.4. La decorazione accessoria

    PARTE SECONDA

    Capitolo I
    Il culto nel santuario

    1.1. Costituzione e sviluppo del culto dalla fondazione al III secolo a.C.
    1.1.1. La provenienza
    1.1.2. Lintroduzione del culto nellisola
    1.1.3. La fondazione del culto nel santuario
    1.1.4. Asklpios ed Apollo
    1.1.5. Dei symbomoi e divinit minori nellAsklepieon
    1.2. Il rituale nel III secolo a.C.
    1.2.1. Il culto ufficiale e di Stato
    1.2.2. La devozione privata
    1.2.3. Dei e Basileis: il culto dei sovrani nel III secolo a.C.
    1.3. Continuit e trasformazioni del culto tra il III secolo e la prima et imperiale
    1.3.1. Dai basiles agli imperatores
    1.3.2. Il culto imperiale
    1.4. Il culto in citt e nel territorio
    1.4.1. Il culto in citt
    1.4.2. Il culto nel territorio
    1.5. Il santuario e la medicina
    1.5.1. Le attestazioni letterarie e i dati archeologici
    1.5.2. Gli Asklepiadi
    1.5.3. La scuola medica coa

    Capitolo II
    Lorganizzazione amministrativa del santuario

    2.1. La gestione del santuario: magistrati e sacerdoti
    2.2. I sistemi di raccolta delle offerte e la redistribuzione dei fondi. I thesauro e le banche di Asklpios.

    PARTE TERZA

    Il ruolo politico del santuario

    1. Il diritto di asyla
    1.1. Istituzione e continuit
    1.2. Significato storico-politico del riconoscimento dellasyla allAsklepieon di Kos
    2. I documenti pubblici
    3. I decreti onorari
    3.1. Privati cittadini
    3.2. Giudici
    3.3. Medici
    4. I sovrani ed il santuario
    5. Il santuario come specchio della presenza romana nellisola
    5.1. Euergesa e patronatus a Kos in et repubblicana
    5.2. Let augustea: aspetti di continuit tra levergetismo ellenistico e la benevolentia imperiale
    5.3. Let giulio-claudia: il rinsaldarsi della presenza imperiale a Kos
    5.4. Dallet flavia ai Severi
    6. Presenza romana ed lites locali: osservazioni conclusive

    CATALOGO

    1. Le iscrizioni
    I. Le iscrizioni votive
    II. I decreti, i trattati, i documenti di natura politica
    III. I decreti onorari
    2. Catalogo dei reperti
    3. Le strutture
    4. Catalogo degli elementi architettonici
    5. Le sculture

    CONCLUSIONI

    Il culto di Asklpios a Kos: risultati della ricerca e problematiche aperte

    Abbreviazioni Bibliografiche

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