Medioevo

Marta Boscolo Marchi

La cattedrale di Ferrara in età medievale

Fasi costruttive e questioni iconografiche

lermArte, 18
2016, 460 pp., 150 ill. b/n
Copertina cartonata, 17 x 24 cm
DVD incluso
ISBN: 9788891309679
ISSN: 2612-4718
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    Presentazione


    Le cattedrali nate nel XII secolo, spesso in concomitanza con l'ordinamento politico comunale, diventavano simbolo di collettività e appartenenza e diventavano luogo di incontro per tutti i cittadini. Ogni edificio ha la sua storia particolare e ogni centro cittadino una cultura che si esprime in piena autonomia, distinguendosi da quelli vicini. Di fatto, nel medioevo vi sono città in cui si consuma un patrimonio locale di esperienze costruttive tramandate e codificate, facilmente identificabile per il preciso codice di citazioni utilizzato. Questo non significa che ogni centro non sia interessato da fenomeni sovraregionali importanti: è proprio la capacità di ricezione delle novità artistiche che ha permesso la realizzazione delle opere oggi più apprezzate.
    Rispetto a una città di dimensioni ancora ridotte, come la Ferrara dell'inizio del XII secolo, la cattedrale, costruita nella zona del nuovo insediamento urbanistico sulla riva sinistra del Po, sarebbe dovuta emergere come un segno tangibile della potenza e della ricchezza di un porto fiorente, che prometteva un'ampia espansione e la conquista di una centralità nel panorama commerciale mediterraneo, a spese della vicina Ravenna, speranze poi deluse dall'emergere progressivo della potenza veneziana. Rispetto al tessuto edilizio di modesta altezza, la cattedrale risultava la grande casa di Dio e del suo popolo, ma costituiva anche il foro cittadino: all'ombra della sua mole si conducevano processi, si rogavano documenti e si effettuavano transazioni commerciali. Di fatto l'edificio divenne, nell'arco di meno di un secolo, il punto focale del nuovo centro cittadino, intorno al quale vennero edificati gli altri edifici civili. La costruzione doveva quindi emergere in forme magniloquenti ed essere visibile a grande distanza, vero e proprio faro per chi arrivava dal mare o dall'entroterra attraverso il Po o la via Emilia, per immettersi nella via Annia o nella via Popilia.
    Le maestranze ferraresi, capaci di elaborazioni complesse create a partire da elementi desunti dalla tradizione costruttiva padana, accolsero l'esperienza architettonica delle sperimentazioni più interessanti del periodo, come quelle di Modena e Pisa, avvalendosi dell'opera dello scultore di maggior spicco in quel momento nella Pianura Padana, Nicolò [...]

  • Indice

    INDICE
    Introduzione di Giovanna Valenzano
    Presentazione
    I. La fortuna critica
    II. Il contesto storico-politico ferrarese nel XII secolo
    II.1 La nascita della cattedrale
    II.2 Le iscrizioni del 1135
    II.2.1 Le iscrizioni latine
    II.2.2 La perduta iscrizione in volgare
    II.3 Il mosaico con volto di Madonna
    II.4 Conclusioni
    III. La prima fase costruttiva
    III.1 Le murature esterne
    III.2 L'analisi delle sculture di Nicolò in facciata
    III.3 Le sculture di Nicolò sul fianco meridionale
    III.4 L'organizzazione del lavoro architettonico nella prima fase
    III.5 I pezzi erratici: l'acquasantiera e il vitulus
    IV. Le fasi successive: dai campionesi al completamento della fabbrica
    IV.1 La fase campionese
    IV.2 La porta dei Mesi
    IV.3 La fase francese
    IV.3.1 L'avanzamento del cantiere architettonico
    IV.3.2 Il coronamento del protiro e il Giudizio universale
    IV.4 Il completamento
    IV.4.1 La loggetta superiore sul fianco meridionale
    IV.4.2 La prosecuzione della facciata
    IV.5 Conclusioni
    V. L'articolazione interna della cattedrale
    VI. Breve excursus sulle trasformazioni dell'edificio e i restauri condotti sino a oggi
    VII. Tavole
    Bibliografia

    Nel cd:
    Appendice
    Premessa alla trascrizione dei documenti
    Indice delle fonti

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